I vanghetti di Enri

Dino Giani, da tutti conosciuto come Enri, è un noto cercatore di tartufi di Papozze; con i suoi fedeli cani Fata (Bracco) e Bice (Lagotto) si dedica prevalentemente alla cerca del bianco pregiato e del bianchetto nel Delta del Po, nell’intero Polesine ed anche sui colli veneti.

Ormai da tantissimi anni, Enri non acquista più i vanghetti, strumenti necessari per la raccolta del tartufo, ma se li costruisce direttamente in casa, realizzando delle vere opere d’arte curate nei minimi particolari.

Per il vanghetto usa tubi inox ed acciaio speciale, per il manico, rigorosamente in legno, utilizza il leccio, il sambuco, la robinia e il faggio.

Particolare vanghetto

Una volta individuato il ramo necessario, lo taglia e lo mette ad essiccare in un luogo secco e all’ombra, il legno sarà pronto per i vanghetti l’anno successivo quando verrà verniciato, sagomato, lungo o corto a seconda delle esigenze dei luoghi di cerca.

Dino Enri Giani

Per la legge regionale del Veneto la ricerca deve essere effettuata con l’ausilio di uno o al massimo due cani, e lo scavo è consentito con l’eventuale impiego del ‘vanghetto” o ‘vanghella” avente una lama di forma rettangolare della lunghezza massima di cm 10, della larghezza massima in punta di cm 3 e dotata di manico, al massimo di cm 50, e deve essere limitato al punto ove il cane lo ha iniziato. Le buche aperte per l’estrazione dei tartufi debbono essere subito dopo riempite con la terra precedentemente rimossa e il terreno deve essere regolarmente livellato.
E’ vietata la raccolta mediante lavorazione andante del terreno.